Il Sentiero Incantato
Il tuo viaggio nel tempo
Sono di nuovo io: il Salvan e sono qui per accompagnarti attraverso il Sentiero Incantato alla scoperta
delle tradizioni rituali e culturali della Val di Fassa e per narrarti le leggende Ladine.
Grazie ai miei racconti, in ogni tappa di questo magico viaggio, sarai trasportato in un mondo antico e potrai conoscere da vicino i personaggi delle nostre tradizioni. Mi raccomando presta sempre molta attenzione: non sono tutti gentili!
Incontreremo bellissime fate e streghe dispettose. Se sei stato bravo conoscerai San Nicolò, altrimenti ti imbatterai nei cattivi Krampus.
Stai attento durante la lezione di Ladino poiché dovrai parlare con i misteriosi abitanti della Val di Fassa, che ti racconteranno del loro lavoro e della loro vita.
Percorrendo il sentiero incontreremo, poi, buffi personaggi con maschere strane e se sei fortunato avrai l’onore di vedere Re Laurino.
Ora chiudi gli occhi per un momento e lasciati trasportare indietro nel tempo.
IL SENTIERO INCANTATO
Si parte!

Ad ogni tappa del sentiero incantato incontreremo personaggi misteriosi, buoni e cattivi.
Scopri come si chiamano, a fai soprattutto attenzione a non farti catturare!
Il tempo scorre, non aspettare…inizia subito il tuo viaggio.
TAPPA 1: IL LAGO STREGATO
Personaggi misteriosi

Si dice che nei boschi, sulle creste, nelle scarpate della Val di Fassa vivano personaggi femminili misteriosi.
- Vivane: splendide creature, belle e gentili che abitano nei boschi, a volte vicino a ruscelli. Cercano di aiutare gli uomini in tutti i modi, ma solo per poco: non possono vivere con la gente a lungo.
- Strie: donne perfide e malvagie che cercano di far del male agli uomini in tutti i modi, usando bevande, miscele speciali e unguenti. Il loro aiutante è il Diavolo.
- Bregostane: esseri femminili brutti, dispettosi, cattivi, selvaggi e predatori. Hanno il corpo coperto di peli e vivono in solitudine nelle rocce o nei boschi. Cercano di rapire i bambini, ma possono essere pericolose anche per gli adulti. Hanno una gran paura dei cani.
TAPPA 2: LA NOTTE MAGICA
San Nicolò e i Krampus

La sera del 5 dicembre, quando il sole scende dietro le cime dei monti e le tenebre avvolgono la vallata, c’è una grande agitazione in paese: sta per arrivare SAN NICOLÒ! Il Santo, accompagnato da un angelo e dai KRAMPUS (diavoli) visita le case dei bambini, leggendo sul suo libro se sono stati dispettosi o se sono stati buoni.
Se durante l’anno si sono comportati bene, consegna dolcetti e doni. Se invece si sono comportati male, i Krampus sono pronti a portarli via… per fortuna San Nicolò interviene per fermare i suoi cattivi aiutanti se i bambini promettono di essere bravi e di non fare i capricci, dopo aver recitato una preghiera.
Ma fai attenzione! I Krampus, pelosi e puzzolenti, con fruste e catene, spesso si allontanano dal santo e girano per il paese rincorrendo i ragazzi, con dispettosi scherzi.
TAPPA 3: LE PAROLE MAGICHE
La lingua e i costumi ladini

È stato difficile scappare dai Krampus, ma ci sei riuscito. Meriti una bella sorpresa. Ci aspettano due personaggi che ti sveleranno una frase misteriosa… Sei pronto ad indovinare cosa hanno scritto nella lingua ladina i personaggi fassani incontrati? Sostituisci ai disegni le lettere corrispondenti.
Piccola curiosità: puoi capire se un abitante di Fassa è della bassa, del centro o dell’alta valle dal modo di pronunciare le parole in ladino. Nella bassa Val di Fassa parlano il Moenàt (es carnaval), nel centro il Brach (es. carnascial) e nell’alta, invece, il Cazet (es. carnascèr).
Sei pronto ad indovinare cosa hanno scritto nella lingua ladina, i personaggi Fassani che hai appena incontrato? Sostituisci ai disegni le lettere corrispondenti e mettiti alla prova!

TAPPA 4: IL REGNO INCANTATO
Re Laurino

Stai per entrare in un regno incantato dove vive un popolo di nani governato da Re Laurino. Siediti… sto per raccontarti la sua storia:
Tra le meravigliose cime del Catinaccio, Laurino è il Re di un regno incantato, con un magnifico giardino in cui crescevano splendide rose rosse. Tanto tempo fa, aveva una bellissima figlia di nome Ladina, che viveva felice con lui. Un giorno il principe del Latemàr, incuriosito dalle splendide rose che crescevano in un luogo così selvaggio, entrò nel regno di Re Laurino. Appena vide Ladina, se ne innamorò perdutamente e i due scapparono insieme.
Laurino disperato per aver perso la figlia, maledisse i fiori e ordinò che le rose non fiorissero più né di giorno né di notte. Ma dimenticò l’alba e il tramonto, così in questi momenti si possono rivedere le rose del giardino incantato che tingono di rosso le montagne della Val di Fassa.
Questo fenomeno in ladino si chiama Enrosadira. In tedesco, invece, la catena montuosa del Catinaccio si chiama Rosengarten, Giardino di Rose.
TAPPA 5: LE MASCHERE
Il Carnevale Fassano

Proseguiamo il nostro viaggio, alcuni buffi personaggi non vedono l’ora di conoscerti! È ora di “Jir en Mèscra”, andare in maschera.
Lachè, Bufons, Marascons ti aspettano! Indossano abiti colorati, con copricapi adorni di fiori, nastri variopinti, campanacci e i volti coperti da maschere di legno, le Faceres. Questi personaggi aprono e chiudono le mascherèdes e si divertono a scherzare e burlare la gente per la strada, soprattutto con le donne, prese particolarmente di mira.
Attenzione! Potresti incontrare anche le Mescres Ries, le maschere cattive: il Pizon, i Lonc di Moena, spiriti infernali, o gli irruenti Arlechign.
Le Faceres da Bel, maschere belle, e le Faceres da Burt, maschere brutte, rappresentano rispettivamente personaggi belli e brutti, i secondi con vestiti e comportamenti irriverenti.
TAPPA 6: GLI ABITANTI MISTERIOSI
Soprannomi degli abitanti

Siamo quasi alla fine del sentiero. Prima di arrivare all’ultima tappa, ti voglio svelare un segreto che pochi conoscono: gli abitanti della Val di Fassa hanno un soprannome, il significato resta ancora un mistero… Secondo te qual è il vero motivo di questi soprannomi?
Sarà forse per la presenza di numerosi allevamenti suini?
Si pensa che al tempo delle streghe qualche abitante sia stato messo al rogo, ma sarò vero?
Si dice che gli abitanti erano superbi… lo saranno veramente? Ad ogni modo nel paese vivevano persone importanti.
Gli abitanti erano bizzosi come i cavalli o forse erano cavallai?
Era gente buona e mansueta come gli asini o voleva indicare qualcos’altro?
Forse perché gli abitanti per convenienza erano disposti a bruciare i Santi
Dicono che erano persone senza scrupoli, pronte a tutto per fare affari… ma sarà vero?
Gente furba, veloce ad appropriarsi di tutto quello che gli capitava per le mani… sarà questo il motivo?
Forse perché in paese abitavano artigiani specializzati a fare materassi di paglia?
È lo stemma del paese, ma sarà perché gli abitanti forse erano testardi e “attaccabrighe”?
Il loro soprannome è riferito alla “pazeida” un recipiente in cui si lasciava riposare la pasta ed il pane. Ma resta un mistero…
Sarà per l’abilità nel fare le particolari siepi di rami intrecciate dette “roc”?
Forse perché i contadini che lavoravano nei campi su pendii erti avevano spesso ernie?
TAPPA 7: VOLO NEL TEMPO
I Bachegn: i contadini

Facciamo l’ultimo salto nel tempo. Hai fatto attenzione a far perdere le tue tracce alle Bregostane e ai Krampus? Stanno arrivando. Svelto, nasconditi nel fieno dei contadini!
Lo sapevi che il lavoro dei contadini è duro e faticoso? Una volta per organizzare il loro lavoro, seguivano un calendario strano e singolare. Tutte le date erano ricordate col nome di un Santo, oppure si riferivano a una festa, una sagra, una fiera o un particolare periodo dell’anno (es. Madona da la Neif). Se non c’erano dei riferimenti dicevano “verso i primi/la metà/la fine del mese”.
I mesi di luglio e agosto erano dedicati alla fienagione, una tecnica di raccolta delle piante foraggere per la conservazione di fieno. A settembre e ottobre i contadini tornavano a prendere il fieno, raccolto in grandi mucchi e lo trasportavano a valle con i carri per riporlo nei fienili.